Se a spazientirsi per la bellicosità degli uomini è addirittura Saturno, nel mondo d’oggi qualcosa proprio non va: alluvioni simili
a quelle succedutesi lo scorso settembre e ottobre, capaci di
sgretolare i balzi delle antichissime cascate termali del Gorello e del Mulino, non si vedevano in
Maremma dai tempi mitici del dio dei cicli e delle sue battaglie col figlio Zeus. Da sempre, però, un'altrettanto straordinaria energia di rigenerazione pare convogliarsi nell'esatto punto su cui la saggezza della storia ha voluto sorgesse il "Terme di Saturnia Spa&Golf resort".
Gli eredi degli impianti presso cui si curavano i soldati romani, al
rientro dalle campagne militari lungo la via Clodia, sono perciò propensi a leggere sino in fondo i segni dell’ira divina: “non c’è dubbio che il fulmine
scagliato nel cratere da cui sono sgorgate le acque terapeutiche comportò anche all’epoca grandi sconvolgimenti morfologici – confermano Licinio Garavaglia e
Annalisa Viglietta, rispettivamente general manager e director of business
development della struttura toscana – ma poco dopo ebbe inizio una nuova
età dell’oro. Considerando le dimostrazioni di solidarietà ricevute dai
residenti in primis, ma dai nostri stessi clienti alla riapertura del sito dopo
appena due settimane, siamo convinti che la storia tornerà a ripetersi pure per
le sue conseguenze positive. Il lancio dell’hashtag #WeLoveTermeDiSaturnia ha
infatti permesso di consolidare ulteriormente i circa 2.5 milioni d’euro
stanziati dalla Provincia di Grosseto come fondo d’emergenza per la rinascita
del sito, sostenuto anche dall’iniziativa di solidarietà indetta dal nostro
stesso resort: per ogni prenotazione, è stato versato un euro sul conto corrente
aperto dal Comune di Manciano a favore degli alluvionati”.
Premi-gara elargiti
da oltre 22 golf club partner di Terme di Saturnia, oltre a cocktail e
mercatini di natale proposti all’interno della struttura, hanno poi fatto il
resto. I risultati non si sono fatti attendere: se i balzi sono stati ripristinati
e messi finalmente in sicurezza a tempi record, la preoccupante flessione economica
di novembre (-15%) ha beneficiato invece d’interi weekend al completo, tanto da
spingere il complesso termale a organizzare aperture serali sia per il ponte
dell’Immacolata che a Capodanno, festeggiando il traguardo dei 40mila ospiti nel 2014 sotto i fuochi d’artificio.
“Il
riscontro ottenuto da queste iniziative ci spinge a lavorare verso
un’integrazione sempre maggiore col territorio – aggiungono Garavaglia e
Viglietta – e questa sarà appunto la linea che intendiamo seguire con decisione
quest’anno, non appena Terme di Saturnia inaugurerà la nuova stagione il prossimo 7 febbraio: abbiamo già in serbo sorprese per la festa di S. Valentino. In
ogni caso, la nostra attenzione verso la valorizzazione delle risorse locali è
comprovata dalle proprietà stesse dei trattamenti proposti. Dopo le prime
analisi chimiche sulle acque nel 1918, è infatti stato confermato che le cure
per la psoriasi, così come per i disturbi di carattere cardio-circolatori,
osseo-muscolari e respiratori, ottengono qui enormi benefici sia in virtù di
una temperatura idrica stabile a 37.5 gradi (la stessa di quella del liquido
amniotico), sia per l’abbondanza di componenti solforose e silicio-calcaree dei
fanghi (i cui tempi di maturazione richiedono un anno intero), ma anche e soprattutto
per la presenza di un’alga unica: la bioglea, il cui estratto ricchissimo di
aminoacidi, zolfo, potassio e magnesio garantisce straordinari effetti
idratanti e rigenerativi”.
I
trattamenti cosmetici e terapeutici di Terme di Saturnia si sono imposti a livello
mondiale proprio per le qualità tipiche di questo principio, integrando il
benessere fisico allo sviluppo di una concomitante “filosofia dell’habitat”. Ovunque
ci si sposti nel complesso, per le sue quattro piscine termali all’aperto, per
il bagno romano, o quando si alloggia in una delle 128 camere a disposizione,
si ritrovano elementi architettonici che esaltano puntualmente le proprietà del
territorio circostante. Ne sono prova, ad esempio, l’abbondanza del travertino
per via dell’effetto distensivo sulla vista, o l’uso del rovere nero nell’area di
sperimentazione avanguardistica della Spa: “The Ultimate” (fra i trattamenti speciali, che sfruttano le proprietà dell'oro così come dell'ambra, sono previsti anche quattro esclusivi massaggi mirati alla schiena dei golfisti). Analogamente, nei
due ristoranti Aqualuce e Aquacotta (insignito quest’ultimo di una stella
Michelin), sono preparati piatti a base di prodotti a chilometro zero
direttamente prelevati dagli ospiti nell’orto organico del complesso, contribuendo
con propria mano alla fama dei “pici spadellati al buttero” con punta di
filetto e porcini, del “risotto mantecato all’olio La Maliosa” con limone,
capperi e carpaccio di gamberi dell’Argentario, o dell’imperdibile “crema di
fichi di Chieti con gelato alla vaniglia e tegola di Muscovado”.
Le specialità dello
chef Alessandro Bocci hanno fatto breccia pure nel presidente di Slow Food Maremma, che insieme ad altre nove aziende agricole del territorio sta ora lavorando
per valorizzarne l'offerta alternativa alle ormai popolari tradizioni di Firenze e
Montalcino: il peculiare ecosistema della Maremma, infatti, permette di creare
ricette officinali e personalizzate grazie alla collaborazione con esperti fitoterapici, fra
cui la neuropata Costanza Giunti, responsabile dei corsi di “natural reset”
destinati agli ospiti più sensibili alla rigenerazione attraverso il cibo. Dall’altra,
in quanto esponente di punta del gruppo Leading hotels of the world, Terme di
Saturnia metterà a disposizione per la prossima Expo di Milano pacchetti che
permettano di soggiornare in un'unica formula presso le strutture del brand presenti
sull’asse Milano-Firenze-Roma. Due mosse che dovrebbero contribuire a
rafforzare la presenza straniera in loco, visto che il 70% dei visitatori sono
ancor oggi italiani, nonostante le ripetute visite di tedeschi, svizzeri e
russi (purtroppo sempre più last minute, per via delle sanzioni politiche). Terza
mossa strategica, la creazione di pre e post tour per i vicini croceristi di
Civitavecchia, spesso di origine straniera e per giunta appassionati di golf:
giocatori ideali per il campo a 18 buche del complesso di Saturnia.
Fra i 70
ettari di ostacoli ad acqua e bunker, affiancati alla Gold Academy per neofiti,
si riconosce infatti l’impronta californiana del noto architetto Ronald Fream.
Il suo design “sostenibile” ne ha fatto il miglior campo italiano del 2008, inducendo
la Federazione Italiana Golf, lo scorso anno, a rilasciare la sua ambita certificazione
verde: oggi più che mai il circuito si rivela uno spaccato emblematico della
selvaggia Maremma, tanto che fra le sue buche non è raro incrociare caprioli,
istrici o fagiani, godendo di scorci prospettici sui campi antistanti i villaggi
medioevali di Montemerano e Poggio Murella. Terme di Saturnia si scopre in tal
modo base ideale per avventurarsi nella Toscana meridionale con comode
escursioni in giornata, dirette in particolare verso il vicino Monte Amiata. E’
qui che Saturno gettò probabilmente il suo primo sguardo irato, non capendo
come fossero possibili continue guerre fra gli uomini, quando sulla Terra
esistevano simili paradisi: dall’Amiata, di origine vulcanica, si domina
l’intera Maremma e ogni sentiero che lo attraversa conduce verso borghi
ricchissimi di storie e tradizioni, oltre che di misteri archeologici. Incerta
resta infatti l’origine dei resti megalitici locali, forse attribuibili ai
mitici Pelasgi.
Alle virtù “energetiche” dell’insediamento non è stato immune
Leonardo da Vinci, recentemente celebrato al Terme di Saturnia attraverso la
presentazione dei suoi “cento disegni più belli” (pubblicazione a cura del
massimo esperto mondiale Carlo Pedretti), ma neppure un visionario come Davide Lazzaretti. Proprio sulla vetta dell’Amiata, infatti, prese piede uno dei rari
esperimenti utopici che hanno segnato la storia d’Italia, grazie all’enigmatica
figura del più noto cittadino di Arcidosso, storico villaggio che si erge sulle
pendici del monte. Benché tutti considerassero Lazzaretti un semplice scapestrato,
dedito a una vita tanto povera quanto dissoluta, nel 1868 ebbe una serie di
visioni che cambiarono radicalmente la sua vita: le sofferenze che pativa non
erano altro che prove per indurlo a un cammino di eremitaggio e predicazione. Gli uomini dovevano lavorare, assistersi vicendevolmente e mettere in comune i propri beni, onde poter fondare in terra una "repubblica" dei diritti. Non esattamente quanto il neonato Regno d'Italia avesse in mente per i suoi sudditi. Cercò
di convincere persino Pio IX della bontà della sua missione, ma l’inflessibile
Papa di Roma non dimostrò alcun interesse per la sua figura. Rientrato ad Arcidosso
e raccolti attorno a sé nuovi fedeli, costruì ben tre istituti religiosi sul
Monte Labbro (un rilievo dell’Amiata), in attesa che sopraggiungesse l’imminente
età dello Spirito Santo.
Predicò per tutta la zona, arrivando persino in
Francia, tanto da guadagnarsi l’appellativo di “Cristo dell’Amiata”, finché nel
1878 venne scomunicato come eretico dal Sant’Uffizio e, poco dopo il decesso di Pio IX, colpito a morte da
un carabiniere durante una processione sul Monte Labbro. I suoi seguaci si
dispersero, ma continuarono a predicare il socialismo utopico del fondatore,
mentre Cesare Lombroso, pioniere della criminologia fisiognomica, ne
dissezionava il cadavere in cerca dei semi della follia. Di questa breve e
intensa epopea, oggi, sopravvivono solo alcuni resti comunitari sul monte
Amiata e nel centro studi di Arcidosso, ma l’anelito alla pace dello spirito e
alla trasmutazione del corpo continua a ispirare nuovi adepti: non a caso,
proprio a ridosso del Comune natio di Lazzaretti, dal 1981 è operativo il
centro tibetano e di ritiro buddhista Gompa Merigar. Fondato dal maestro Chögyal Namkhai Norbu, è dotato di un tempio per la grande
contemplazione e di uno stupa, oltre ad una sala del Mandala dove si pratica
danza Vajra. Coronamento di un percorso di perfezione spirituale che dalle
acque palingenetiche di Terme di Saturnia conduce direttamente ai cieli
dell’illuminazione.
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Retreat in Merigar, May 2014. Photo by Paolo Fassoli |
Interesante article, best regard from Belgium
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