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Jerusalem by night @goisrael.com |
Italia
e Israele uniti dalla passione per l’opera. Se i festival organizzati dai due
Paesi sono ormai diventati appuntamenti imprescindibili della scena mondiale, l’incontro
dei rispettivi talenti ha dato vita a un fenomeno destinato a cambiare
radicalmente la percezione della musica lirica e, forse, i destini di pace in
Medioriente. Dopo il debutto a Milano della compagnia Lirica3D, fondata sul
finire del 2014 dal soprano israeliano Yevgenya Kimiagar ed esibitasi in un
doppio concerto presso lo Urban Center in Galleria Vittorio Emanuele (22
gennaio-19 marzo), canto e recitazione si sono fusi con la più sofisticata
tecnologia audiovisiva, lasciando tutti a bocca aperta: via scenari sfarzosi,
ma irrimediabilmente prigionieri delle proprie forme; basta luci montate a
fatica nei punti inaccessibili del palco; stop agli spettacoli di tre ore o più.
La lirica è oggi movimento continuo, visione pirotecnica, emozione tangibile,
oltre che passione vibrante: “grazie alla collaborazione con tre giovani
interpreti delle avanguardie multimediali, Carlo De Venezia (scultore d’ambiente),
Davide Cappelletti (modulatore digitale) e Antonio Cappiello (effetti speciali)
– spiega la fondatrice di Lirica3D – siamo riusciti a trasformare l’opera in un’esperienza
capace di stimolare contemporaneamente tutti i piani percettivi, senza però
alterare la trama o l’atmosfera tradizionale. Solo le scene sono abbreviate. Lo stesso accompagnamento
pianistico continua infatti a essere eseguito dal vivo grazie a Claudia Vanzini, specializzatasi fra l’altro al Mozarteum di Salisburgo e all’Accademia
Wiener Musik di Vienna, nonché protagonista d’incisioni per la casa
discografica Stradivarius".
"Il nostro primo obiettivo consiste nell’avvicinare
un pubblico più ampio e giovane, ormai abituato a forme d’intrattenimento
veloci, altamente scenografiche e interattive, ma spesso a digiuno delle
maggiori forme d’arte del passato. In seconda istanza, puntiamo a dimostrare concretamente
come il linguaggio dell’arte, o ancor meglio l’uso consapevole dei suoni e
delle immagini, sia capace di armonizzare l’uomo col proprio ambiente, permettendogli
di superare ogni rigidità o integralismo”. Il risultato è apparso talmente
innovativo e ambizioso, da suscitare subito l’interesse dell’Ufficio nazionale israeliano del turismo in Italia e di ITravelJerusalem, fattisi promotori della giovane
compagnia in vista di due prestigiosi appuntamenti presso la fortezza di
Masada, così come nel cuore della Città Santa: ai piedi della montagna simbolo della resistenza ebraica al dominio romano, andrà in
scena il dramma pucciniano "Tosca" dal 4 al 13 giugno, mentre dal 24 al 28 giugno prossimi, sarà la piscina del Sultano di Gerusalemme a trasformarsi nel proscenio dell’Elisir d’Amore di Gaetano Donizetti, in omaggio ad Alfred Greenberg.
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Masada fortress and Dead Sea @goisrael.com |
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Masada ruins @goisrael.com |
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Dafna Tal Holy Light @goisrael.com |
Per
quanto sorprendente e spettacolare, grazie anche all’impiego di costumi e
arredi di design messi a disposizione da alcuni marchi milanesi d’eccellenza
(Sartoria Teatrale Bianchi, Laboratorio di design Luca Boffi, Tagliabue Pianoforti,
Camping Milano), a poco servirebbe la tecnica se non fosse accompagnata da
interpreti eccezionali: e se Yevgenya Kimiagar, già vincitrice dell’ambita
borsa di studio della Fondazione Israele-America, nonché finalista del concorso
internazionale FMI 2012 di Brescia, rappresenta uno dei massimi talenti fra i
soprani odierni, a loro volta i colleghi della compagnia hanno calcato i più
prestigiosi palcoscenici del circuito. Il baritono Giorgio Valerio è da più di
20 anni nell’organico corale del Teatro alla Scala di Milano, con all’attivo
partecipazioni a eventi operistici nazionali e internazionali, dal Festival
Europa di Praga ai concerti per Radio Vaticana. In qualità di tenore, Lirica3D
si avvale invece di Ramtin Ghazavi, artista iraniano laureatosi al
Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano e vincitore di una Borsa di studio
presso l’accademia di perfezionamento di Bologna, oggi integrato stabilmente nel
coro del Teatro alla Scala di Milano. Una compagnia tanto multimediale quanto multiculturale,
forte di una matrice italo-israeliano-irananiana che, a dispetto delle politiche
internazionali, sa guardare oltre i confini e fa sognare mondi tridimensionalmente
utopici.
“L’opera
è sicuramente uno dei linguaggi in grado di avvicinare popoli di ogni
provenienza – rilanciano Ilanit Melchior e Avital Kotzer Adari, rispettivamente
direttore dell’ufficio turistico di Gerusalemme e di quello israeliano in
Italia – ed è per questo che Israele apre simbolicamente le sue porte proprio
nei giorni dei festival. Più di 700 case e siti della capitale, parte dei quali
inseriti anche nel carnet promozionale “Una città mozzafiato”, potranno essere
visitati durante le repliche de L’Elisir D’Amore: questo permetterà ai turisti
di trasformarsi in ospiti a tutti gli effetti, entrando nella vita privata dei
residenti e dialogando faccia a faccia con artisti, architetti o designer".
"Analoghe iniziative sono previste anche nel periodo del festival di musica sacra, dal 30 agosto al 4 settembre, quando ci si confronta con talenti provenienti dal Marocco o dalla Siria. Proprio come lo sport, che ha nella maratona di Gerusalemme uno dei suoi apici stagionali, la musica e il cibo permettono di toccare con mano l’anima del nostro popolo, di assorbirne lo spirito conviviale, e non è un caso che questi tre canali siano diventati ragioni di viaggio in Israele altrettanto forti quanto il richiamo religioso o archeologico”.
Lirica
come veicolo di pace, ma anche e soprattutto come medicina dell’anima. Lontani
da ogni retorica, durante le esibizioni a Milano gli artisti di Lirica 3D hanno
voluto omaggiare il tema della prossima Expo, mostrando come il canto sia a
tutti gli effetti un alimento dello spirito dalle virtù terapeutiche: seguendo
gli studi del medico austriaco Benno Max Leser-Lasario, i suoni possono essere infatti modulati generando effetti precisi e
localizzati. In particolare, attraverso la combinazione di respiro e suoni, si
esercita un condizionamento sul flusso del sangue che, in base alla volontà di
chi si sottopone a questa pratica, va a “toccare” letteralmente qualsiasi parte
del corpo. Le vibrazioni sonore sono cioè mezzi per agire sul simpatico e sulle
ghiandole endocrine, tant’è che l’uso ripetuto delle vocali come note pure può
curare diversi disturbi fisici: la I, che vibra verso l’alto, procura benefici
alla laringe, al naso, alla testa e contro le emicranie; la E, invece, agisce
sulla gola, le corde vocali e la tiroide, mentre la A si concentra sull’esofago,
le tre costole superiori e i lobi polmonari, risultando particolarmente
benefica contro la tubercolosi. Analogamente la O, effetto spesso ravvisabile
quando si pronuncia la OM yogica, impatta sul centro del torace e il diaframma,
nutrendo e tonificando il cuore, a differenza della U, che punta ad armonizzare
le viscere addominali, stomaco, fegato, intestini, ma anche gonadi. Il medico austriaco
arrivò a individuare ben 32 suoni e loro combinazioni, adattandoli ai bisogni
di ciascun individuo e sistematizzando in modo scientifico pratiche già note
all’arte dei mantra indiani. Se a questi effetti si combina il potere evocativo
delle immagini in movimento, in aggiunta alla capacità suggestiva di terre
antichissime quali l’Italia e Israele - da millenni centri di energia
spirituale attraverso Roma e Gerusalemme - riesce facile capire perché
assistere agli spettacoli di lirica, oggi, significhi rinascere a una nuova
consapevolezza.
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